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mercoledì 12 agosto 2015

Racconto tratto dal mio libro di prossima uscita Simonetta




Contatto tra Anime (Angeli Solari)

Vi voglio raccontare un’esperienza di contatto tra Anime che ho avuto con il mio cane, Camilla, e che è accaduta quasi un anno fa, l’aprile scorso. Un’esperienza inizialmente traumatica per me. Una sera, quando arrivarono a casa dal lavoro Anna e Lidia, due persone che abitano nello stesso stabile in cui risiedo, notammo che Camilla non solo non scodinzolava per fare i suoi soliti festosi saluti, come ogni sera al loro rientro, ma neanche si muoveva, cosa impossibile per lei, quando sta bene. E così l’abbiamo portata di corsa dai suoi veterinari che, dopo un’accurata visita con tanto di analisi, raggi, ecografia, sono arrivati al tragico responso: aveva un’emorragia provocata da un tumore che si era rotto. Inizialmente hanno detto che poteva essere alla milza, cosa meno grave o al fegato e, in questo caso, la gravità dipendeva da quanto il tumore era esteso. E quando è arrivato d’urgenza il chirurgo, responsabile dell’ambulatorio, il più anziano dell'equipe e con maggiore esperienza, guardando le lastre, ha capito subito che il tumore era al fegato ed era anche piuttosto esteso. Bisognava operare d’urgenza e sperare che il male non fosse troppo avanzato. Infatti, prima che io me ne andassi, il veterinario che l’avrebbe operata mi disse (frase che non dimenticherò mai): "Simonè, se il cane è inoperabile, lo sopprimiamo!” Impietrita, risposi: "Certo, se non è possibile fare altro!”. Soltanto poche ore prima, nel pomeriggio, sembrava tutto come sempre e ora, all’improvviso, non sapevo neanche se avrei più rivisto Camilla! No, è troppo, pensai tra me e me. NO, NO e NO. Non può, io non sono pronta, non così, non ce la faccio. A quel punto, forse perché ero disperata, o non so perché, pensai di invocare la mia Anima, l’Angelo Solare che è dentro di noi, innanzitutto perché mi desse la forza per affrontare la situazione, in secondo luogo perché mi mettesse in contatto con l’Anima di Camilla. Già mi mancava così tanto che dovevo parlarle. Cercai di unirmi a lei, cercai di sentirla. Il mio desiderio era così intenso che, dopo un po’, mi sembrò di avvertire la sua presenza vicino a me, o io ero vicino a lei. Non aveva importanza. Le dissi:  "Mi vuoi lasciare? Ti prego, non te ne andare, io non sono pronta e sono anche certa che non sia giunta la tua ora, c’è qualcosa di stonato in tutto questo". L’incredibile è che la sentii parlare e mi disse: "Tranquillizzati, perché io non ho la minima intenzione di lasciarti, né, tanto meno, di morire! Ti prego calmati, fidati di me e delle tue percezioni. Saverio, il chirurgo, è bravo, io sono forte, il nostro legame è forte ed è vero che non è giunta la mia ora. Quindi, ti prego, abbi fiducia e stai tranquilla". Le dissi: "Tu non sai quanto voglio crederti, ma non è facile!”  E lei: "Abbi FEDE!”. Mi tranquillizzò, anche se ero comunque tesa come una corda di violino. Il tempo  trascorreva, era notte inoltrata quando squillò il mio cellulare. Non riuscivo a rispondere, non ce la facevo, titubai molto, ma con un filo di voce affrontai la situazione e risposi. Saverio, il veterinario, mi disse: "Il cane è vivo! Ma dobbiamo vedere se passa la notte, se riesce a ripristinare tutte le funzioni, se mangia, se va di corpo". Mi fece passare subito l’entusiasmo, però Camilla era viva! La andammo a prendere, tornammo a casa e, nel resto della notte che era rimasta, non chiusi occhio. Avevo il terrore di andare a verificare, Camilla non fiatava, non si sentiva neanche un lieve respiro. L’interminabile notte passo' e la mattina andai di corsa a vedere se Camilla era viva. Tirai un sospiro di sollievo: era viva! Chiamai subito Saverio, anche se era domenica, e glielo comunicai. Lui mi disse di prenderla con una coperta, sollevarla e portarla in ambulatorio. Stavo per farlo quando Camilla si è alzata da sola, e un po’ traballante, ha fatto  le scale ed è salita senza bisogno di aiuto sulla macchina! Io non credevo a ciò che vedevo. Incominciavo seriamente a sperare che ciò che avevo sentito fosse tutto vero!  Siamo arrivati in ambulatorio e, quando Saverio ci ha visto, si è tolto gli occhiali, ci ha guardato e ci ha chiesto: "Ma è in piedi? E’ venuta con le sue gambe?".  E io: "Ha fatto anche le  scale ed è salita in macchina da sola!". E lui: "È un miracolo! Comunque adesso dobbiamo aspettare che mangi e riprenda tutte le sue funzioni". La medicò, tornammo a casa e per tutto il giorno non ha mangiato, ma urinava e questo era un buon segno. Un po’ di preoccupazione l’avevo, ma  andai avanti, continuando a sperare. Il giorno seguente finalmente Camilla andò di corpo e subito dopo incominciò a mangiare come un lupetto, come se non le fosse mai accaduto nulla. In realtà non poteva esagerare, poteva mangiare poco e spesso. Soltanto in seguito il chirurgo Saverio mi ha confessato che le aveva asportato tre quarti di fegato! Dopo questo fatto, sono sempre stata un tantino allerta, ma lei è robusta, come mi aveva detto la sua Anima. Io l’ho aiutata con l’omeopatia e ora sta meglio di prima, anche se ha più di 12 anni! In poche parole, la morale di questa storia, che vi ho raccontato, è che anche gli Angeli dentro i nostri corpi di carne possono aiutarci, se invocati e mettersi in collegamento, come la mia Anima si è collegata con l’Anima di Camilla, la mia fedele compagna a quattro zampe.


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